Caccia ai cervi in Abruzzo: sospensione accolta dal Consiglio di Stato

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Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso degli animalisti, sospendendo la caccia ai 469 cervi previsti in Abruzzo. Il provvedimento, che avrebbe dovuto entrare in vigore oggi, è rimandato almeno fino al 7 novembre 2024, quando sarà discussa la questione in Camera di consiglio. Questa decisione segna un importante passo per la tutela della fauna selvatica nella regione, dove la caccia era stata autorizzata dalla Regione per far fronte a un numero ritenuto eccessivo di esemplari.

Il piano di abbattimento selettivo, che riguardava due comprensori regionali nell’Aquilano, era accompagnato da un tariffario per i cacciatori abilitati. Tuttavia, la situazione è ulteriormente complicata da intoppi burocratici: gli ambiti territoriali di caccia (Atc) non hanno ancora emesso i bandi contenenti il numero di animali da abbattere per ciascuna zona. Questo ritardo ha permesso ai gruppi di attivisti, alle personalità del mondo della cultura e ai cittadini di tirare un sospiro di sollievo.

In questo contesto, anche la voce di Franz Di Cioccio, noto musicista e fondatore della Premiata Forneria Marconi (Pfm), si fa sentire. Di Cioccio ha scritto una lettera al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, invitandolo a rivedere la decisione di autorizzare la caccia. “Ripensaci,” è l’appello dell’artista, che sottolinea l’importanza di proteggere la biodiversità e il patrimonio naturale della regione.

Intanto, il comune di Rosello, in provincia di Chieti, si è offerto di ospitare quaranta esemplari di cervi nel proprio territorio, proponendo una soluzione alternativa alla caccia. Questa iniziativa è stata accolta positivamente da molti, in quanto dimostra un impegno verso la conservazione della fauna locale.

La questione dei cervi in Abruzzo non è solo un problema ecologico, ma anche sociale, coinvolgendo le comunità locali, gli attivisti e i cacciatori in un dibattito acceso e ricco di sfumature. Con la sospensione della caccia, si apre un nuovo capitolo nella gestione della fauna selvatica in Abruzzo, dove la ricerca di un equilibrio tra esigenze ecologiche e interessi umani rimane una sfida complessa e urgente.