Un atto di inaudita crudeltà ha sconvolto la comunità di Ostuni, dove un povero gatto è stato gravemente ferito da alcuni colpi di fucile, sparati da un’auto in corsa. L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di venerdì 27 dicembre 2024, nella zona artigianale della città. Fortunatamente, le indagini degli agenti del commissariato di Ostuni hanno portato rapidamente all’identificazione dell’autore del gesto.
Gli investigatori, sotto la guida del vice questore Michele Marinelli, hanno iniziato immediatamente le indagini, esaminando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona e raccogliendo testimonianze oculari. Grazie a questi elementi, sono riusciti a risalire all’uomo responsabile. Nella mattinata di domenica 29 dicembre, l’individuo è stato fermato e condotto negli uffici del commissariato per essere ascoltato. Successivamente, è stato denunciato a piede libero con l’accusa di maltrattamento di animali e spari in luogo pubblico. Sebbene il fucile utilizzato fosse detenuto legalmente, l’uso di un’arma in un contesto così pericoloso è stato considerato gravissimo.
La notizia della denuncia ha portato un sospiro di sollievo, ma la preoccupazione per le condizioni del gatto rimane alta. Il felino, ricoverato nella clinica veterinaria del dottor Lorenzo Iaia, ha già perso un occhio e le sue condizioni continuano a destare molta apprensione.
Le immagini delle telecamere e le testimonianze hanno confermato che i colpi sono stati sparati da un fucile da caccia, provenienti da una station wagon in corsa. L’area in cui è avvenuto l’incidente non è solo abitata, ma anche frequentata, il che rende l’atto ancora più grave, considerando il pericolo che ha comportato. La zona artigianale, infatti, è spesso percorsa da persone, e l’atto di sparare un fucile in un luogo pubblico è inaccettabile.
L’assessora al Benessere Animale, Laura Greco, ha commentato con fermezza l’accaduto: “Un gesto di una vigliaccheria immensa e inspiegabile, perpetrato contro un animale indifeso e innocente”. La condanna sociale per quanto accaduto è unanime e la comunità si unisce nel deplorare un atto tanto crudele.
Le forze dell’ordine e la magistratura ora procederanno nel definire le responsabilità penali di questo gesto. Si sottolinea ancora una volta l’inaccettabilità di usare un’arma da caccia, che dovrebbe essere destinata esclusivamente alla caccia, per seminare dolore e pericolo in una zona abitata. La giustizia dovrà ora fare il suo corso, affinché simili atti di violenza non abbiano più spazio in una società civile.